Tisana alla liquirizia, proprietà e curiosità

La Tisana alla liquirizia

 

Altri nomi

Radice di liquirizia, liquirizia dolce, cordara.

La pianta

La liquirizia (Glycyrrhiza glabra) è una pianta della famiglia delle Leguminose originaria dell’Europa meridionale e dell’Asia centrale e occidentale. È una pianta perenne, che può raggiungere il metro circa di altezza, con un rizoma legnoso e ramificato di colore giallo all’interno. Le foglie sono composite, formate da 3-7 foglioline. I fiori, violacei, sono raccolti in spighe. A maturità, producono dei legumi oblunghi privi o quasi di peli, da cui l’epiteto specifico “glabra”.

Gli impieghi

La parte della pianta utilizzata in erboristeria è quella sotterranea, costituita da rizomi e radici, che vengono raccolti da piante di 3-4 anni d’età per poi venire trasformati o essiccati prima di essere immessi sul mercato.

La liquirizia può vantare una lunghissima tradizione d’uso. Gli antichi Cinesi la utilizzavano per il mal di gola e l’avvelenamento da cibo, mentre nella medicina ayurvedica era consigliata per disturbi di stomaco, mal di gola, infezioni respiratorie e contro gli attacchi di serpenti e scorpioni. I Greci, a partire da Teofrasto, allievo di Aristotele, la apprezzavano per curare la tosse e alleviare la sete. Anche nel Medioevo godette di larga fortuna e ancora oggi è largamente impiegata in campo erboristico.

Il Ministero della Salute le riconosce la capacità di agire su:

  • funzionalità del sistema digerente,
  • fluidità delle secrezioni bronchiali,
  • benessere di naso e gola,
  • funzionalità delle articolazioni.

Viene pertanto consigliata in caso di tosse, mal di gola, infiammazione delle mucose, asma, problemi bronchiali, disturbi di stomaco, ulcere peptiche e duodenali, artrite e per il morbo di Addison. Ma anche, a livello cutaneo, per ulcere della pelle, herpes, fuoco di sant’Antonio, eritemi solari e punture d’insetto.

Ha proprietà antinfiammatorie e antiartritiche simili a quelle degli ormoni corticosteroidei, protegge il fegato e stimola il sistema immunitario. Alcuni studi, poi, ne hanno dimostrato le capacità antivirali contro virus quali erpes, epatite e HIV.

Tuttavia l’uso costante della liquirizia può generare ritenzione idrica e un aumento della pressione. Se ne sconsiglia pertanto l’uso agli ipertesi.

Lo sapevi che…?

  • La liquirizia è nota da sempre per il suo potere dolcificante, almeno 50 volte più potente dello zucchero. Il suo nome scientifico, infatti, significa “radice dolce”.
  • La coltivazione della liquirizia è una pratica antica in Calabria. Pare sia stata introdotta dai monaci benedettini intorno all’anno 1000 e da allora si è perfezionata a tal punto che ancora oggi nella regione si produce liquirizia purissima e di elevatissima qualità.
  • Verso il 1100 la coltivazione della liquirizia si espanse in tutta Europa, laddove il clima lo permette, sempre ad opera dei monaci e per usi officinali.
  • A partire dal XVI secolo, nello Yorkshire, in Inghilterra, con gli estratti di liquirizia si cominciarono a produrre dapprima delle pastiglie per curare la tosse e i problemi di stomaco e poi, due secoli più tardi, delle torte, i dolci di Pontefract, la cui produzione continua tuttora.

I nostri consigli

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