Altri nomi
Pomegranate.
La pianta del Melograno
Originario dell’altopiano iranico e della penisola anatolica, il
melograno (
Punica granatum, famiglia Lythraceae) è un albero di medie dimensioni, a volte cespuglioso, con fusto più o meno eretto, rami spinosi e foglie opposte o a verticilli di tre, coriacee e caduche. I fiori, rossi, sono riuniti all’estremità dei rami e il loro calice persiste anche nel frutto, definito “balausta”. I semi sono numerosi e rivestiti da un tegumento ricco di succo.
Le proprietà del Melograno
Del melograno si usano prevalentemente i frutti, ottimi spremuti per farne uscire il succo come si fa nel Vicino Oriente. Le melagrane sono ricchissime di sostanze
antiossidanti, prodotte dalla pianta per contrastare i danni da radicali liberi che occorrono facilmente negli ambienti aridi in cui vegeta. Tali sostanze (principalmente
acido gallico,
acido ellagico e
punicalagina A e B), sono utili anche per noi per contrastare l’invecchiamento cellulare. Ma sono anche apprezzate contro l’obesità e come vermifughe.
Oltre ai
fenoli antiossidanti, il melograno produce anche svariate altre sostanze, tra cui molta
vitamina C. si è calcolato che una melagrana contiene ben il 40% della dose giornaliera raccomandata di tale sostanza.
La buccia della melagrana, poi, esplica effetti
prebiotici, grazie agli
ellagitannini, che vengono idrolizzati dalla flora intestinale in punicalagina e acido ellagico, in grado di inibire la crescita di batteri patogeni e di promuovere quella dei bifidobatteri benefici. Ciò favorisce la funzionalità del
sistema digerente e la regolarità del transito intestinale, oltre al benessere complessivo di tutto l’organismo.
Una piccola avvertenza riguarda le possibili
interazioni degli estratti di melograno con alcuni farmaci: è in grado di potenziare gli effetti degli inibitori di ACE (angiotensin-converting enzyme) o di altri ipotensivi e inibisce alcuni enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci, aumentando, di fatto, l’assorbimento di questi: in particolare statine e anticoagulanti. Se si rientra in queste casistiche, è bene, dunque, consultare un medico prima di assumere estratti della pianta.
Lo sapevi che…?
- Il nome
Punica deriva da Cartagine, città attraverso la quale i Romani conobbero il frutto.
- Esistono svariati miti sul melograno. Il più famoso è quello di Persefone, rapita da Ade. La giovane non poté più tornare a vivere per sempre nell’Olimpo assieme alla madre Demetra perché aveva assaggiato una melagrana cresciuta nell’Oltretomba. Fu quindi obbligata a passare in quel luogo sei mesi ogni anno. Un altro mito dice che l’albero è nato dal sangue di una ragazza suicidatasi per sfuggire a una violenza. Un altro ancora lo collega a Side (che significa “melagrana”), da cui la città fenicia di Sidone prese il nome.
- Nella
Bibbia compare spesso come simbolo di fertilità. È uno degli alberi presenti nella Terra Promessa nonché, stando al
Corano, nel paradiso islamico.
- Le prime bombe a mano, le granate, presero il nome dal frutto perché ripiene di frammenti di metallo come i semi della melagrana.
- Il succo di melagrana può essere utilizzato per migliorare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici.
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