29a. Equisetum Arvense – Equiseto dei campi
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Equisetum Arvense
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Equiseto dei campi
LA PIANTA
L’Equisetum Arvense, meglio conosciuto semplicemente come Equiseto, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Equisetaceae. È presente in tutte le zone dal clima umido, tranne in Oceania. Cresce in un ambiente fresco e predilige l’esposizione a pieno sole.
La nascita dell’Equiseto è davvero particolare. La pianta si sviluppa dalle spore contenute nello strobilo di un fusto fertile che nasce in primavera. Alla sua apertura, le spore si depositano sul terreno circostante e generano un fusto sterile, cioè privo di fiori o semi, utilizzato per la formulazione della tintura madre.
Il fusto sterile raggiunge un’altezza di 20 – 30 cm. Si presenta come una felce dotata di cloroplasti di colore verde, con stami verticillati.
PERIODO DI FIORITURA: primavera
ALTRI NOMI
Code di cavallo, Coda cavallina, Rasperella, Mazzucoli, Argilla vegetale
GLI IMPIEGHI
La droga è costituita dai fusti sterili. In omeopatia, all’equiseto vengono attribuite numerose proprietà, tra cui quella capilloprotettrice. La tintura madre trova impiego nella cura di disturbi del tratto urinario come nel caso di cistiti, oppure nel trattamento di fratture, distorsioni, ulcere cutanee. La pianta viene anche utilizzata come rimedio emostatico in caso di mestruazioni, per contrastare la caduta dei capelli e fortificare le unghie. L’Equiseto è ricco di sali minerali.
LO SAPEVI CHE…?
- L’epiteto “arvense” sottolinea il suo tipico habitat in zone campestri, mentre il nome “equisetum” deriva dal latino e significa “crine di cavallo”, proprio per la classica forma degli stami.
- In passato, l’Equiseto trovava impiego anche in cucina: gli strobili venivano impanati e fritti o lessati e lasciati marinare nell’aceto.
- È una pianta molto antica. Si pensa esistesse già 300 milioni di anni fa.